Le donne di Napoleone all'Elba

Solo tre donne sono state presenti all'Isola d'Elba durante l'esilio di Napoleone. Tre donne importanti per lui: la madre Letizia, la sorella Paolina e l'amante, la Contessa Maria Walewska ...


La madre: Maria Letizia Ramolino
La mattina del 2 agosto 1814, una donna già avanzata negli anni - ne aveva quasi 65 - ma che conservava i resti di una maestosa bellezza, abbigliata con molta semplicità, saliva sul ponte del brick inglese "Grasshoper" ancorato a Livorno accompagnata dal colonello Campbell. Era Madame Letizia, la madre di Napoleone.

La gentildonna, che aveva seguito il figlio in tutto il suo cammino di gloria, andava ora a sostenerlo nella sua caduta.

Madre di otto figli, pur gioiendo dell'ascesa del figlio, aveva sempre tremato; non si era mai abbandonata a soverchie illusioni ed aveva saputo tacere. Quando gli altri dissipavano tesori, essa con una vita austera e semplice, accumulava denari per l'avvenire incerto, rimanendo fedele ai principi di economia dell'umile borghese di Ajaccio: pourvu que ça dure, era questo il suo motto.

Sbarcata a Portoferraio al braccio di Napoleone, fu accolta dal popolo e dalle autorità trionfalmente. Prese dimora dopo alcuni giorni nella Casa Vantini, a poca distanza dalla Palazzina dei Mulini, e fu qui che Letizia abitò per tutto il tempo, qui riceveva le personalità del paese e accoglieva a pranzo l'Imperatore che soleva passare con lei le serate.
Era una vita tranquilla e relativamente serena, offuscata solo dalle notizie preoccupanti che arrivavano da Vienna. Una vita semplice che le richiamava alla mente quella condotta nella natìa Corsica.

In questo ambiente modesto, Letizia pensava a beneficiare quelli che dimostravano attaccamento e devozione al figlio: mandava soccorsi ai vecchi soldati rimasti in Francia e perseguitati per la loro fedeltà, compensava con doni generosi coloro che ogni giorno sbarcavano all'Elba dalla Corsica per offrire i propri servigi all'Imperatore ma che dovevavo essere rimandati indietro.

La sua piccola corte la stimava e la popolazione era fiera di averla tra le sue mura anche se i soliti detrattori ebbero a ridire su di lei per la proverbiale avarizia. D'altra parte Letizia sapeva benissimo quali erano le condizioni economiche di Napoleone tutt'altro che floride, un bilancio che in breve tempo avrebbe portato al fallimento. Per cui da una parte induceva a ridurre le spese, dall'altra per non far sentire al figlio l'umiliazione di uno stato precario, era in certi modi liberale sulle sue decisioni e cercò di aiutarlo economicamente vendendo i propri gioielli.